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Storia delle Ferrovie Italiane attraverso Antiche Carte Valori

Su queste pagine Le proponiamo alcuni documenti di particolare interesse storico ed artistico difficilmente reperibili, molti dei quali appartenenti a collezioni private. Si consiglia, tuttavia, di prendere contatto con noi in caso di specifico interesse.



Strada Ferrata da Lucca a Pistoja

Strada Ferrata da Lucca a Pistoja

Azione integrale nominativa di 1.000 Lire toscane. Lucca 30 novembre 1848. 33x19 cm.

Carta spessa. Splendido ornato, opera dell'incisore S. Martelli, impreziosito da decorativi elementi simbolici, motivi floreali e zooformi, puttini, stemmi araldici coronati e locomotiva a vapore con capostazione.

La linea ferroviaria, corrente fra Pisa e Firenze a nord dell’Arno, collegava le città di Lucca, Pistoia e Prato con la capitale del Granducato e con il porto di Livorno. Risultò dalla congiunzione di 3 tronchi separati: quello da Pisa a Lucca, di 24 Km, fu concesso in esercizio alla Società per le Strade Ferrate Lucchesi ed inaugurato per primo nel 1846 quando Lucca era ancora sotto la sovranità di Carlo Ludovico di Borbone. Nel 1847, passato quel Ducato alla Toscana, la strada ferrata fu acquistata dal Governo granducale per dare un ordinamento complessivo alla rete toscana. Successivamente nel 1860 fu venduta alle Strade Ferrate Livornesi.
Il secondo tronco da Firenze a Pistoia, lungo 35 Km, fu compiuto nel 1851 dalla Società delle Strade Ferrate Italiane, successivamente battezzata Maria Antonia dal nome della Granduchessa.

L’ultimo tronco da Lucca a Pistoia, di 44 Km ed esercitato dalla società in oggetto, completò la linea: iniziato nel 1848 fu realizzato con maggior lentezza per difficoltà economiche e tecniche.

S.A. della Strada Ferrata Maria Antonia

S.A. della Strada Ferrata Maria Antonia
da Firenze a Pistoja per Prato  

Cartella azionaria al portatore di fondazione da 1.000 Lire toscane. Firenze 1845. 26x20 cm.

Carta con reticolo in filigrana. Firme autografe, impronta a secco.

La società fu costituita nel 1844 come Strade Ferrate Italiane da Firenze a Pistoja per la costruzione dell’omonimo tronco ferroviario, fu poi battezzata Maria Antonia dal nome della Granduchessa. Presidente della compagnia fu il Marchese Cosimo Ridolfi (1794-1865), uomo di cultura e politico attivamente partecipe a tutte le vicende risorgimentali fiorentine. Il capitale sociale era di 8 milioni di Lire toscane, ripartito in 8.000 azioni. La compagnia aveva uffici siti in Via dei Benci a Firenze e doveva durare per almeno 60 anni dall’attivazione della linea. Invece nel 1860 si fuse con la S.A. della Strada Ferrata da Firenze a Livorno - detta Leopolda - e con le Ferrovie Lucchesi, costituendo la S.A. delle Strade Ferrate Livornesi.

Mont Cenis Railway Company Limited

Mont Cenis Railway Company Limited

Certificato nominativo di 5 azioni da 20 £. Londra 1866. 27 x 24 cm.

La società fu creata a Londra nel 1866 soprattutto con capitali inglesi, subentrando alla Brassey & Fell, ed ebbe come Presidente il Duca di Sutherland. La prodigiosa opera - detta anche la Ferrovia Fell del Moncenisio - iniziò nel 1866 da Lanslebourg con la costruzione di un primo breve tratto di circa 2 Km. La colossale impresa fu portata a termine nel 1868 dalla Brassey & C. - una delle principali società ferroviarie dell’epoca - con l’inaugurazione del percorso completo da Susa a Saint-Michele de Maurienne. Date le elevate pendenze e le inverosimili curve, furono utilizzate le locomotive Fell con un sofisticato ed innovativo sistema che permetteva al macchinista di regolare la pressione di due ruote orizzontali sulla rotaia centrale per permettere la massima aderenza dei convogli ferroviari - 3 o 4 al massimo - ai binari anche con pendenze superiori al 10% e in condizioni atmosferiche particolarmente sfavorevoli. La spettacolare linea lunga 77,8 Km - percorsi in circa 5 ore e mezza di viaggio nella cornice di uno splendido ambiente alpino - correva parallelamente alla strada preesistente, con lunghi tratti in galleria. Il completamento della galleria del Frejus nel 1871 e l’apertura all’esercizio della ferrovia Torino - Susa - Bardonecchia - Modane, decretarono definitivamente la chiusura della linea ed il suo smantellamento.


Ferrovia Locale Trento-Malè

Ferrovia Locale Trento-Malè

Lokalbahn Trient-Malé - titolo al portatore, reso nominativo nel 1945, di 20 azioni da 100 Corone. Vienna 20 settembre 1906. 37x25 cm.

Testo in italiano e tedesco. Lo scopo della società fu la costruzione e l'esercizio della linea ferroviaria di 55,7 Km a trazione elettrica e a scartamento ridotto tra Trento e Malé. Il primo tratto della ferrovia, tra San Michele e Mezzolombardo, venne inaugurato nel 1906 stesso; la linea fu completata nel 1909. Ogni giorno 40 treni partono e arrivano a Trento percorrendo in 80 minuti una pittoresca tratta con un dislivello di 526 m.


4½% Ferrovie e Tramvie Padane - FTP
4½% Ferrovie e Tramvie Padane - FTP
Obbligazione al portatore di 500 Lire. Milano 1° gennaio 1914. 35,5x23 cm. Officina Carte Valori Rebeschini di Turati e C. – Milano. Bordo riccamente fregiato. Timbri relativi alla vita sociale. Emissione non quotata nella IX edizione del prezzario Titoli Azionari Antichi. La compagnia, costituita a Milano nel 1899 come Tramvie Ferraresi a Vapore, mutò denominazione in quella definitiva di Ferrovie e Tramvie Padane otto anni più tardi. Costruì ed esercitò con ottimi profitti la linea tranviaria Ferrara - Ostellato - Codigoro lunga 53 Km. Il prestito, di cui l’obbligazione proposta fa parte, fu contratto nel 1909 per reperire i fondi necessari ad un nuovo progetto: la realizzazione di una ferrovia economica a vapore a scartamento ridotto che congiungesse Ferrara con il suo porto naturale sull’Adriatico ovvero da Ostellato per Comacchio fino al porto di Magnavacca, l’attuale Porto Garibaldi. Infatti il Presidente delle Padane, Avvocato Augusto Ferrari, riteneva che “l’importanza agricola della regione traversata dalla nuova linea ove trovansi le vastissime bonifiche della vecchia Società Gallare, le Regie Saline di Magnavacca e l’industria della preparazione delle anguille a Comacchio avrebbero assicurato da soli alla detta linea un largo traffico, indipendentemente da tutti i trasporti di viaggiatori e merci in genere dal mare all’intera provincia di Ferrara”. Negli anni Venti del Novecento si avviò la trasformazione della tramvia in ferrovia a scartamento normale, ammodernamento tecnico ultimato alla fine del 1931. Nonostante ciò la compagnia fallì nel 1933 e l'esercizio delle linee venne assunto dallo Stato con la nuova denominazione di Gestione Governativa delle Ferrovie Padane. La FTP fu quotata alla Borsa Valori di Milano dal 1902 al 1914 (fonte: Le Società quotate alla Borsa Valori di Milano dal 1861 al 2000 - Libri Scheiwiller).

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